Arona
Movida, negozi, ristoranti lungo lago con viste mozzafiato
Divertimento e cultura, formato Arona. Il simbolo di Arona è senza dubbio il Sancarlone (o Sancarlòn, come dicono qui), la statua extralarge dedicata a San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano nel 1535, e prestigioso concittadino: è alta 33 metri ed è stata costruita nei primi anni del 1600 in rame e granito, sul Sacro Monte di Arona, dove c’è una delle vedute più affascinanti della città.
Meta religiosa e turistica, ci si arriva da Piazza del Popolo, al centro di Arona, in pochi minuti in auto o un po’ di più se si opta per un bel sentiero che si inerpica dalla Rocca. Due scale in ferro permettono l’accesso all’interno della statua, fino a raggiungere la testa che può ospitare fino a sei persone.
Da vedere ad Arona la Rocca Borromea, in uno dei suoi punti più spettacolari, con una vista d’effetto sul lago Maggiore, ma anche su tutta la costa lombarda con il castello di Angera di cui lei, costruita nell’anno mille probabilmente dai Longobardi, è una sorta di gemella. Ora i ruderi che ancora ne ricordano l’imponenza sono all’interno di un parco, un’oasi verde poco distante dal lungo lago, in cui ci sono animali e un percorso botanico.
Girando per Arona, in ogni angolo è possibile ammirare il suggestivo panorama di questa parte del lago Maggiore, ad esempio, a corso Repubblica tra banche, uffici, prestigiosi negozi, alberghi, bar e ristoranti, basta alzare gli occhi per essere colpiti dalla Rocca di Angera. Pure da corso Cavour, isola pedonale, in ogni dove stradine partono da qui per arrivare al lago, tra altri scorci mirabili, e si può incontrare il Sancarlino, una statua lignea del 1630, il cui originale è conservato nel palazzo del Comune.
In zona, la settecentesca Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino, con una facciata ottocentesca, un mix di stili quasi razionali. Una piazza particolare è quella dedicata a San Graziano, dove c’era un’abbazia benedettina, una località detta Protolivo, perché i monaci ci coltivavano (anche) gli ulivi.
Qui si può visitare il Museo archeologico e mineralogico nelle sale che un tempo erano adibite a mercato coperto. Una sosta per la Chiesa dei Santi Martiri o San Graziano, del decimo secolo ma con facciata barocca dall’interno gotico. La Collegiata della Natività di Maria Vergine, la Chiesa parrocchiale di Arona, è del 1488: tra le tante altre opere che conserva, ci sono le tele di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone e il cinquecentesco Polittico della Natività di Gaudenzio Ferrari.